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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Rosamund di Rebecca West (volume III)

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Il terzo capitolo della saga è dominato da una profonda malinconia per ciò che è stato e non è più.  Rose e Mary, Nancy e Richard Quin non saranno più bambini che mangiano castagne davanti al fuoco dopo essersi lavati i capelli. Le persone scomparse fanno avvertire la loro presenza pur nella ineluttabile assenza e continuano ad essere partecipi della vita di chi è sopravvissuto.  La musica domina incontrastata anche questo terzo capitolo accompagnando e avvolgendo la storia con le meravigliose note.  “Per me la musica è il contrario dell’inferno: è l’annullamento del male” Le gemelle, provate ulteriormente dall’allontanamento della cugina Rosamund trasferitasi all’estero dopo aver sposato un uomo ricco ma volgare, si appoggeranno l’una all’altra per andare avanti.  Avranno però un atteggiamento completamente diverso: Mary tenderà a ripiegarsi su se stessa; Rose invece farà una nuova scoperta. Rose, presa dalla malinconia, guarda al passato e non riesce a non avvertire il senso strazian

Nessuno può volare di Simonetta Agnello Hornby

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Nessuno può volare non è un altro dei bei romanzi a cui Simonetta Agnello Hornby ci ha abituati. È molto di più. È la storia della malattia che ha colpito il figlio Giorgio e di come la famiglia ha reagito per affrontarla ed andare avanti. Nonostante tutto.  Il libro è scritto a quattro mani con il figlio che ci racconta delle difficoltà piccole e grandi incontrate nella vita di tutti i giorni, dalla scelta di lasciare il lavoro a come la vita sia più complicata quando si sta seduti su una sedia a rotelle. Avete mai pensato al fatto che chi sta seduto su una sedia a rotelle non può guardare negli occhi il suo interlocutore? La prima cosa che si chiede è “perché proprio a me”? È spontaneo e del tutto umano chiederselo. In una seconda fase, all’esito di lunghissime riflessioni però la prospettiva si ribalta e la domanda muta in “perché non a me”? si. Poteva capitare a chiunque ed è toccato a me.  Allora che cosa si può fare? È una sfida. Va accettata e affrontata. E così Giorgio inizia a

Bruciante segreto di Stefan Zweig

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  Esiste un momento preciso in cui ogni bambino abbandona il verde giardino d’infanzia. Per Edgar, il protagonista di questo racconto, il momento è stato durante una breve villeggiatura con la madre fatta per riprendersi dai postumi di una malattia. Inquieto dodicenne desideroso di attirare le attenzioni degli adulti che rifuggono la sua vicinanza, il piccolo Edgar è eccitato e completamente estasiato quando, pur non avendo fatto alcunchè, riesce a suscitare l’interesse e la curiosità di un barone ospite del medesimo hotel. “com’era possibile che quell’elegante signore sconosciuto cercasse di attaccare discorso proprio con lui che tutti ignoravano?” L’amico, in primis sollecito nei suoi confronti, cambia ben presto atteggiamento. Anche la madre, prigioniera di un matrimonio senza amore, non più giovanissima ma molto bella, comincia a trattarlo con ritrosia e a cercare qualsiasi pretesto per allontanarlo e restare sola con il barone. Zweig contrappone magistralmente due stagioni della v

Nel cuore della notte di Rebecca West (volume II)

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Il secondo capitolo della trilogia si apre con la descrizione di un quieto pomeriggio in giardino di cui è ancora una volta Rose a parlarci. Ci dice che risale a quasi cinquant’anni prima. Gli Aubrey reagiscono al nuovo evento che li ha travolti- l’abbandono del padre- stringendosi attorno alla madre e appoggiandosi gli uni agli altri per andare avanti, come hanno sempre fatto. “Di fatto non sentii più la necessità di ricordarmi di lui, perché non c’era mai il pericolo che me ne dimenticassi” Mary e Rose sono state ammesse in due diverse prestigiose scuole di musica, Cordelia sta cercando di capire che cosa fare della sua vita e Rosamund si dedica al suo lavoro di infermiera. Il bel Richard Quin che pare illuminare con la sua sola presenza qualsiasi cosa graviti nella sua orbita, frequenta con profitto la scuola. Ritroviamo in questo secondo volume le atmosfere familiari che tanto hanno permeato il primo. Le atmosfere che si respirano fanno pensare al tepore delle giornate estive quand

La famiglia Aubrey di Rebecca West. (volume 1)

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  La famiglia Aubrey è il primo romanzo della saga in tre volumi scritta da Rebecca West. Gli Aubrey sono una strana famiglia con l’eccentrico padre giornalista sempre alle prese con un nuovo affare, la madre, talentuosa pianista, e i loro quattro figli: Cordelia, le gemelle Mary e Rose- la voce narrante- e il piccolo Richard Quinn. Il padre cambia un lavoro dietro l’altro – s ono tutti invidiosi di lui, della sua gentilezza e del suo aspetto - sostiene la moglie.  Trascina la famiglia da un posto all’altro imponendo continui traslochi. La moglie è schiacciata dalle preoccupazioni economiche ed è costretta a stare attenta ad ogni centesimo per portare avanti la famiglia. I bambini non sono propriamente bambini, sono perfettamente consapevoli delle difficoltà economiche e cercano di proteggere l’intimità della loro famiglia e delle sue difficoltà facendo muro attorno alla madre, sostenendola e incoraggiandola durante le lunghe assenze del padre che nemmeno si degna di scrivere. “Eravamo

Come le mosche d'autunno di Irene Nemirovsky.

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  Come le mosche d’autunno è un piccolo grande gioiello in cui la Nemirovsky narra la storia di una nobile famiglia russa che si è trasferita a Parigi all’indomani della rivoluzione bolscevica.  Il romanzo è narrato dal punto di vista della balia Tatjana che ha cresciuto ben due generazioni di Aleksandrovic, Nicolaj e i suoi figli, Kirill e Jurij, Loulou e il piccolo Andrej. La vecchia balia in un primo momento resta nella casa in cui ha trascorso cinquant’anni della sua vita e questo le consente di vedere per un’ultima volta il giovane Jurij da lei amatissimo. Solo in seguito si unirà alla famiglia. È un romanzo struggente. Ad ogni pagina si avverte il senso crescente di angoscia per la vecchia vita che è scivolata via inesorabilmente. La Russia con la splendida casa, il freddo inverno e quei colori che non si possono dimenticare perché talmente compenetrati nell’animo da esserne ormai inscindibili.  Nell’amore di Tatjana per Jurij un omaggio della Nemirovsky alla sua tata, Zezelle, c

"Itaca" di Costantino Kavafis

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Dopo la lettura del bellissimo romanzo “Itaca per sempre” ho riletto una poesia stupenda che vorrei condividere con voi. Si tratta di “Itaca” di Costantino Kavafis. Versi profondi sul senso della vita concepita come metafora del viaggio che condurrà alla meta solo dopo molte prove. La cosa che conta, la sola importante, non è la meta ma ogni singola tappa del nostro viaggio che deve essere fonte di insegnamento costante. Solo così ognuno di noi potrà giungere alla “propria Itaca” arricchito di esperienze e di vita. E se al termine del viaggio dovessimo restare delusi? Kavafis ci dice di no, che non accadrà. Perché Itaca è la ragione per cui abbiamo intrapreso il nostro cammino e quindi non ci deluderà. Sono dei versi meravigliosi.   Itaca Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni o i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere: non sara' questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un s

Itaca per sempre di Luigi Malerba.

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  Malerba ci narra un aspetto al quale il celebre poema omerico fa un lieve cenno senza approfondirlo come meriterebbe. Si tratta del dolore di Penelope quando scopre che Ulisse, rientrato ad Itaca, si fa riconoscere unicamente dal figlio Telemaco e dalla nutrice Euriclea. Malerba immagina che Penelope riconosca immediatamente lo sposo nel finto mendico e si domandi il perché dell'atteggiamento che le è stato riservato. Perché quell’immotivata diffidenza nei suoi confronti? Penelope tutto quel sospetto non lo meriterebbe. La bellezza di questo romanzo risiede nell’aver dato una caratterizzazione nuova alla figura della dolce Penelope che, nell’immaginario collettivo, pensiamo intenta al telaio con lo sguardo volto all’orizzonte e gli occhi gonfi di lacrime nell’attesa del marito. La Penelope di Malerba però non si risolve in questa immagine. È una donna che tanto ha sofferto e che, di fronte alla diffidenza dello sposo, reagisce e si vendica rifiutandosi di riconoscere in lui il

La storia di un matrimonio di Andrew Sean Greer

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  “Crediamo tutti di conoscere la persona che amiamo. Nostro marito, nostra moglie. E li conosciamo davvero, anzi a volte siamo loro: a una festa, divisi in mezzo alla gente, ci troviamo a esprimere le loro opinioni, i loro gusti in fatto di libri e cucina, a raccontare episodi che non sono nostri ma loro” Greer con un incipit magistrale che colpisce dritto al cuore perché ognuno di noi potrebbe essere quel marito o quella moglie, ci prende per mano e ci conduce entro una storia potente, lacerante, triste ma non completamente fino a spiazzarci del tutto quando meno ce lo aspetteremmo. È il 1953 quando la giovane Pearlie, madre del piccolo Sonny e moglie di Holland Cook l’uomo bello, bellissimo che incanta chiunque con il suo aspetto, si accorge di avere accanto a sé un estraneo. Una persona che non conosce. Le crolla tutto addosso. Il suo piccolo mondo perfetto viene travolto da una tromba d’aria e lei rimane lì a guardarlo crollare. Sono gli anni 50 ricordati dai più come gli anni
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 Le mie letture di settembre e ottobre IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE : Un amore fatto di carne e sangue. Di morsi. Di rabbia. Di odio. Di baci che vengono dalla morte.   “ siamo solo due poveretti, Frank. Dio quella notte ci ha baciato in fronte. Ci ha dato tutto quello che due persone possono avere. E noi non eravamo tipi da averlo, ecco. Tutto quell’amore, non ce l’abbiamo fatta a reggerlo. È come un motore d’aeroplano, che ti porta attraverso il cielo fino in cima alla montagna. Ma se lo metti in una Ford, la manda in pezzi. Ecco cosa siamo noi due, Frank, due Ford. Dio è lassù che se la ride di noi” Imperdibile! LOVEBOOK : “ sei proprio tu? Il grande amore della mia infanzia? E tu devi essere la bambina del liceo. Hai conservato gli stessi occhi” . Dopo quindici anni Sole ed Edoardo si ritrovano su facebook e iniziano a parlare di tutto. Vorrebbero incontrarsi ma vorrebbero un incontro speciale per non ridurre il loro essersi ritrovati a quello che accade oggigiorno a milion