La famiglia Aubrey di Rebecca West. (volume 1)

 

La famiglia Aubrey è il primo romanzo della saga in tre volumi scritta da Rebecca West.

Gli Aubrey sono una strana famiglia con l’eccentrico padre giornalista sempre alle prese con un nuovo affare, la madre, talentuosa pianista, e i loro quattro figli: Cordelia, le gemelle Mary e Rose- la voce narrante- e il piccolo Richard Quinn. Il padre cambia un lavoro dietro l’altro – sono tutti invidiosi di lui, della sua gentilezza e del suo aspetto- sostiene la moglie. 

Trascina la famiglia da un posto all’altro imponendo continui traslochi. La moglie è schiacciata dalle preoccupazioni economiche ed è costretta a stare attenta ad ogni centesimo per portare avanti la famiglia. I bambini non sono propriamente bambini, sono perfettamente consapevoli delle difficoltà economiche e cercano di proteggere l’intimità della loro famiglia e delle sue difficoltà facendo muro attorno alla madre, sostenendola e incoraggiandola durante le lunghe assenze del padre che nemmeno si degna di scrivere.

“Eravamo ancora piccole, ma già furbe come volpi. Dovevamo esserlo. Dovevamo essere in grado di fiutare il vento e capire da quale parte sarebbe giunta la prossima sventura e prendere le nostre precauzioni, che spesso non erano del genere che i nostri genitori avrebbero approvato”.

La piccola Rose ci mette impietosamente a nudo ogni membro della sua famiglia. la sorella Cordelia, priva di talento musicale che si ostina a cimentarsi nella musica, l’amata gemella Mary e l’adorabile piccolo Richard Quinn. Il papà, affascinante pur nella sua scarsa preoccupazione per le sorti della famiglia e la mamma che, soverchiata dalle difficoltà economiche, era fragile come un uccellino. Nella famiglia ad un certo punto giunge la cugina Rosamund che tutti amano profondamente.

All’interno della famiglia però vi è una spaccatura tra le gemelle e la sorella maggiore Cordelia.

“Cordelia avrebbe potuto rappresentare un problema.. Non che io e Mary non amassimo la scuola ma sapevamo che era il contrario del mondo esterno, era l’errore più grande degli adulti perché immaginavano di preparare i bambini alla vita chiudendoli in un luogo dove tutto avveniva differente rispetto a qualsiasi altro luogo “

In un primo momento ho avuto la sensazione che proprio la scarsa predisposizione alla musica di Cordelia fosse alla base del rapporto complicato con le sorelle. Nel corso della narrazione emergerà il vero motivo.

non saremmo mai riuscite a lasciarci alle spalle la nostra infanzia se non avessimo coltivato l’arte di ignorare le cose spiacevoli finchè non eravamo costrette a prestarvi attenzione”

Rose prende coscienza che il padre – che pure adora- non si prende cura della famiglia come dovrebbe. Si dedica alle speculazioni finanziarie, che vanno immancabilmente a finire male, e loro diventano sempre più poveri.

Rebecca West con una prosa fluida ci conduce nella vita di questa famiglia che si dipana tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento analizzandone sentimenti, desideri e aspirazioni. Dominati da un’eccentricità che li porta a considerare normali le cose più peculiari ed assurde, se vogliamo.

Al suo racconto non sono estranee tematiche di stampo politico né di giustizia come l’episodio della sig.ra Philipps che darà una sferzata agli eventi.

Si tratta di un romanzo dalle atmosfere intime con l’amore smisurato della madre per i suoi figli perché come ci dice Clare “l’amore non ci regala il buon senso anzi è la strada più sicura per perderlo

Consigliato a coloro che amano le saghe familiari e che intendono immergersi in un romanzo dominato dalle note musicali perché

“Devi sempre essere convinta che la vita sia straordinaria come ti viene detto dalla musica”


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