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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Le Assaggiatrici di Rosella Postorino

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L’idea del romanzo, vincitore del Premio Campiello 2018, nasce dalla lettura di un trafiletto sul giornale che parla di Margot Wolk che, poco prima di morire, ha raccontato di essere stata una delle donne che nel  Wolfsschanze- la tana del lupo- assaggiavano il cibo destinato ad Hitler. La Postorino, prendendo spunto dalla vita di Margot, racconta la storia di Rosa, berlinese, che si è appena trasferita a casa dei suoceri nella Prussia orientale dopo che il marito Gregor si è arruolato nella Wehrmacht.  Sprovveduta come cappuccetto rosso, Rosa Sauer finisce nella pancia del lupo: Adolf Hitler. È una delle dieci donne chiamate ad assaggiare i cibi prima che questi vengano somministrati al fuhrer.  Poco dopo Natale, arriverà una terribile comunicazione con cui la famiglia viene avvertita che Gregor, di anni 34, capelli biondi, alto 1.82, peso 75 kg, occhi azzurri, colorito chiaro, di professione ingegnere, è disperso. Di suo marito, del suo compagno non si sa più nulla. Qualcosa muore in

Amore e rovina di Paula McLain

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Martha Gellhorn ha ventotto anni, ha appena pubblicato un romanzo che ha riscosso buone critiche e sta cercando di raccogliere i cocci dopo la morte del padre.  Non sa ancora bene che direzione dare alla sua vita quando, in un bar buio e vuoto, incontra per la prima volta il suo mito. Lui indossa una maglietta lacera e dei pantaloni corti che paiono essere stati ripescati da un barile di pesce. Ma lei non ha dubbi. È Ernest Hemingway. Il suo idolo splendente. Tiene la sua foto in borsetta come segnalibro e alle pareti della sua stanza al college teneva appesa una citazione tratta da “Addio alle armi”: “ non capita mai niente ai coraggiosi”. Inizia così la conoscenza tra i due che sfocerà in una storia d’amore intensa e appassionata.  Poco dopo Martha parte alla volta della Spagna come corrispondente per il Collier’s. Trascorrerà un periodo accanto ad Hemingway e se ne scoprirà innamorata nonostante i tentativi di ricacciare indietro i suoi sentimenti. Lui era un amico che non era dispo

La Passeggiata di Robert Walser

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“ Un mattino, preso dal desiderio di fare una passeggiata, mi misi il cappello in testa, lasciai il mio scrittorio e stanza degli spiriti, e discesi in fretta le scale, diretto in strada” Il protagonista del racconto cammina lungo le vie del paese incontrando una molteplicità di personaggi, reali e non, scambiando con essi brevi dialoghi inframmezzati da profonde riflessioni interiori.  L’uomo si interroga sulla frenesia del voler a tutti i costi apparire esaltata da una società che, lungi dallo stigmatizzare simili comportamenti, li innalza a modelli di virtù. Si chiede come mai il ricco non provi imbarazzo per lo stato di abbandono in cui versano i più poveri. La voce narrante guarda con stupefatta ammirazione gli alberi, le foglie, il profumo della natura circostante e si ripromette di parlarne in un prossimo scritto “la passeggiata” che esercita su di lui una funzione calmante e rasserenante. La passeggiata costituisce strumento di contatto con il mondo. Se l’autore dovesse rinun

Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas

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“ Suo figlio, probabilmente, è autistico .”  Una diagnosi che pesa come una sentenza e si abbatte con la forza di uno tsunami sulla vita di Franco e della sua famiglia.Franco però non si arrende. Intende aprire un varco e spingersi nei luoghi in cui è imprigionata la mente del figlio Andrea, avvicinarsi a lui, capirlo. Ha tentato di imitarne i gesti rituali, ha camminato in punta di piedi, ha battuto le mani fino a farsele dolere e a correre come fa sempre Andrea. Ma non funziona così. Ha solo capito quanto sia difficile per suo figlio vivere in un mondo che impone regole che lui non comprende. Lui che vorrebbe abbracciare e toccare la pancia delle persone per conoscere chi gli sta vicino non comprende per quale motivo queste, talora, si ritraggano sconcertate o fuggano via in preda al panico. Il padre gli spiega con pazienza che alto com’è potrebbe far paura a chi non lo conosce ma Andrea, immancabilmente, torna a ripetere quei gesti perché non riesce a controllarsi e chiede aiuto per

L'isola dell'abbandono di Chiara Gamberale

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È un romanzo sull’abbandono, sul dolore, straziante, che proviamo quando qualcuno che amiamo ci abbandona e ci lascia a noi stessi. L’abbandono, devastante, da parte di Stefano a Naxos diventerà dieci anni dopo occasione, per Arianna, di riflessione e rielaborazione. Genitore single, Arianna sarà spinta a riflettere dalle parole di Lidia sulla sua vita. Su Stefano che ha amato intensamente, su Dì conosciuto subito dopo la fine della relazione con Stefano, su Damiano e sul figlio Emanuele. Restare da soli è doloroso per chiunque tanto più per chi, come la protagonista Arianna, ha sempre temuto la solitudine e la vive con un’ansia asfissiante e sfibrante che la porta ad essere ossessionata dalla possibilità della perdita delle persone amate. Arianna si innamora di una persona instabile, Stefano, uno di quelli che quando è in buona ti fa sentire come la cosa più preziosa del mondo e quando no sparisce. Ma tanto torna sempre. Torna sempre da Arianna in quello che è un rapporto caratterizza