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Intermezzo di Nataša Dragnić

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Taluni eventi sconvolgono la vita distruggendola con la potenza di un fiume in piena. Può trattarsi di una relazione finita male, di una persona che ci volta le spalle, di un orologio smarrito o di una persona che sparisce dalle nostre vite per sempre. Ci sono poi degli eventi per i quali nella lingua italiana non esiste neanche un nome. Si parla di vedova a proposito della moglie che ha perso il marito, di orfano per il figlio che ha perso il genitore.  M a il genitore che perde il proprio figlio che cos’è?  Una madre senza figli, che cos’è? “Dopotutto ero una madre senza figli, potevo affrontare tutto” Nulla. Non esistono parole che definiscano questa condizione. Di qui l’ossessione di controllare ogni singola cosa, ogni parola, pensiero, ogni piega che non deve assolutamente rovinare la camicetta e la gonna che si indossano. Contare i passi. Guardare, controllare, gestire tutto. E andare avanti, senza lacrime. No, quelle non servono. È questo che fa Brigitte. Così le è stat...

V13 di Emmanuel Carrère

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E’ stato un viaggio complicato quello vissuto lungo le pagine di Carrère dedicate al processo per gli attentati del 13 novembre 2015. Devo confessarlo, anch’io come molti li ho sempre chiamati “attentato al Bataclan”. E invece il Bataclan è stato una parte, tristissima, della vicenda ma non la sola visto che altri due commandi si sono fatti esplodere allo Stade de France e nei bistrot del X e XI Arrondissement. Questa cronaca nasce dalla partecipazione di Carrère al processo: per i dieci mesi del processo Carrère si è recato ogni giorno in tribunale. Ha ascoltato le parole, ipocrite  o meno, degli imputati; il dolore dei sopravvissuti che hanno raccontato una storia di sconvolgente ferocia; il dolore di chi ha perso una mamma, un padre, un figlio, l’amore della sua vita e che, suo malgrado, si è trovato a fare i conti con la realtà. Le pagine di Carrère sono sì una cronaca edita all’esito del processo e dei resoconti settimanali già pubblicati durante i dieci mesi in cui si è...

Stortokkio di Paolo Petraccia

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Stortokkio è una storia di crescita e rinascita personale che accende i riflettori sul concetto di diversità. Chi di noi non è mai stato troppo alto, basso, in gamba o ingenuo, in ritardo, in anticipo, felice o triste rispetto alle convenzioni sociali che vorrebbero uniformare ciascuno di noi sotto i dettami di una omologazione generalizzata che non si traduce mai in risvolti positivi? Ognuno di noi in un momento preciso della propria vita è stato ed è Stortokkio. Questa storia ci induce a riflettere su quanto il concetto di diversità  ci venga inculcato dagli altri, dalla società. E allora che cosa fare? Appendere la diversità al chiodo considerandola un molesto stigma o reagire? Se si segue la prima strada, si continua semplicemente a percorrere il cammino delineato dagli altri. Se invece si imbocca la seconda strada, si percorreranno vie ignote ma quanto è piacevole la scoperta! Certo, questo può dirlo solo chi si lascia andare e prova. Del resto, chi di noi non è mai stato dive...

Una spugna per due di Laura Bassa

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  " Tutto sommato, la mia vita era perfetta così " è quello che alle volte diciamo nonostante tutte le crepe nascoste dietro la parvenza di apparente felicità, come Ally la protagonista di questo bel romanzo. Eh sì, Ally felice dovrebbe esserlo davvero. Ha un lavoro, un compagno, la miglior amica Clap. Peccato però che il lavoro non le offra più nessuno stimolo né prospettiva di crescita e che il compagno sia talmente distratto da non accorgersi quasi più di lei. Gli amici, invece, sono la sua vera gioia. Clap, sconclusionata, inconcludente, egocentrica ed emotivamente instabile è la sua metà perfetta. L’amica che ogni donna dovrebbe avere e non per via di tutte le sue manie ma per il cuore d’oro. Complice un viaggio premio offerto da Clap,  le due ragazze partono alla volta della bella Ios perdendosi nel suo mare cristallino.  Sembra quasi di sentirlo il suono melodioso dell’arpa che si diffonde nell’aria mescolato alla dolce brezza marina che accarezza la pell...

Il vagabondo delle stelle di Jack London

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“Ho sempre avuto, nel corso della mia intera esistenza, la netta sensazione di aver vissuto in altri tempi ed in altri luoghi” Questa la prima riga del meraviglioso romanzo di Jack London. L’ultimo pubblicato prima della sua morte prematura. Siamo tra le mura del temibile carcere di San Quentin ove il prof. Darrell Standing vede tramutata la sua condanna all’ergastolo in condanna alla pena capitale perché avrebbe colpito un secondino. Le disumane condizioni carcerarie nella California del primo Novecento emergono ad ogni pagina attraverso la narrazione delle angherie e delle vessazioni subite dai detenuti. Il ricorso alla camicia di forza era strumento usato per piegare gli animi ed i corpi degli sventurati costretti a subirla. L’elemento di profonda originalità sta nel fatto che il prof. Standing comprende la possibilità di estraniarsi dal proprio corpo, di darsi la “piccola morte”. Bisogna desiderare intensamente la morte di ogni singolo arto per liberarsi dai lacci asfissianti della...

Una relazione di Carlo Cassola

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Cassola racconta la storia di Mansani e G. due ragazzi che hanno avuto Cassola racconta la storia di Mansani e G. due ragazzi che hanno avuto una relazione quando il Mansani, è così che a lui si rivolge Cassola, non era marito né padre. Ed è proprio nel riverbero del desiderio di sentirsi ancora giovane che il Mansani avvicina nuovamente la ragazza con la quale, a parte qualche breve amplesso in pineta, non aveva condiviso molto altro   "La soddisfazione di tornare con Giovanna se l'era levata: la faccenda poteva considerarsi chiusa"   Il nuovo incontro però non gli basta e si ritrova a riprendere le fila di quanto avevano interrotto anni prima. Lui è un uomo pieno di pregiudizi e figlio del luogo comune. Uno che divide le donne in categorie e che si sente giustificato nelle sue mancanze perché, in fondo, si sta sacrificando per la famiglia. Giovanna è una giovane donna che lavora e che paga in paese lo scotto di una prima giovinezza avventata. Lei emerge con forz...
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  Siero Nero di Matteo Kabra Lorenzi Siero nero è un romanzo articolato secondo due diverse linee narrative. La vita di Matteo, ragazzo prima e uomo poi, che vive di e per la musica ed un secondo blocco narrativo, “Siero nero”. Quello che ci invade il corpo diffondendosi nelle vene per infettarlo, invaderlo e conquistarlo spostandone il baricentro. Si perde l’equilibrio, si cade, ci si rialza? Forse. Leggendo questo romanzo mi è venuta in mente la tecnica del Kintsugi. Quando un oggetto prezioso cade a terra andando in frantumi i più, generalmente, se ne disfanno. Non i giapponesi che donano nuova vita a quell’oggetto valorizzandone le fratture e le cicatrici che lo attraversano, trasformandolo in tal modo in qualcosa di nuovo. Ecco. Non sempre le ferite deturpano la realtà. Alle volte è l’esatto contrario. È una storia molto intensa quella raccontata da Matteo, gli anni dell’adolescenza, gli innamoramenti che parevano presentarsi come l’amore della vita. Quello con la A maiuscola....