Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas

Suo figlio, probabilmente, è autistico.”  Una diagnosi che pesa come una sentenza e si abbatte con la forza di uno tsunami sulla vita di Franco e della sua famiglia.Franco però non si arrende. Intende aprire un varco e spingersi nei luoghi in cui è imprigionata la mente del figlio Andrea, avvicinarsi a lui, capirlo. Ha tentato di imitarne i gesti rituali, ha camminato in punta di piedi, ha battuto le mani fino a farsele dolere e a correre come fa sempre Andrea. Ma non funziona così. Ha solo capito quanto sia difficile per suo figlio vivere in un mondo che impone regole che lui non comprende. Lui che vorrebbe abbracciare e toccare la pancia delle persone per conoscere chi gli sta vicino non comprende per quale motivo queste, talora, si ritraggano sconcertate o fuggano via in preda al panico. Il padre gli spiega con pazienza che alto com’è potrebbe far paura a chi non lo conosce ma Andrea, immancabilmente, torna a ripetere quei gesti perché non riesce a controllarsi e chiede aiuto per guarire dalla sua condizione.  Un giorno però Franco, che non si è mai dato per vinto, decide di far saltare tutte le regole che imporrebbero di non sconvolgere le abitudini di un ragazzo autistico e sceglie di cercare un’altra medicina. 

“Davanti a questa prova della vita avrei imparato a sorridere: l’avrei affrontata con fatica ma anche con responsabilità, con intenzione. Con positività. Non sarei rimasto lì a inghiottire vicoli ciechi in salsa di palude”

Ecco quindi che nasce l’idea del viaggio. Un duplice viaggio: quello fisico che li condurrà in sella ad una splendida Harley attraverso Stati Uniti e Sud America e quello emotivo che li porterà a tentare di superare le barriere erette dall’autismo.

Ervas, come del resto Franco, non hanno la presunzione di fornire un vademecum con le istruzioni pronte all’uso per convivere con l’autismo. Non si tratta di questo. 
Raccontano dei tentativi fatti giorno dopo giorno per cercare di vivere senza farsi schiacciare da una patologia che ha come effetto quello di chiudere in se stesso chi ne è colpito. 
E allora vengono rotti gli schemi, viene sovvertito l’ordine generale e si mette tutto in confusione per poterlo -si spera- riordinare: padre e figlio, legati da un elastico invisibile, partono senza guardarsi indietro, con il vento tra i capelli, perdendosi nel desiderio di ritrovare un filo conduttore che giustifichi i capricci di un destino e di una storia scritta da altri ma alla quale non dobbiamo arrenderci. Mai. Come Franco con Andre.

Una storia vera si legge nel retro di copertina, una storia che coinvolge e travolge perché Andrea è un ragazzo speciale. I suoi scritti lasciano trasparire tutta la sofferenza per la sua condizione dalla quale vorrebbe guarire, uscendo dal suo universo per approdare sulle sponde di quello degli altri. 

Ervas ci restituisce l’immagine di un padre coraggioso che muove qualche piccolo grande passo nell’universo chiuso del figlio, cercando di accostarsi a lui, con difficoltà e con qualche- comprensibile- momento di scoramento e di un figlio che cerca di comprendere le logiche di un mondo che sfiora e al quale si avvicina senza però appartenervi del tutto. Il mondo degli altri, dei non autistici, dei non diversi. 

Il mondo dei terrestri, lo definisce Andre.

Assolutamente consigliato.


Commenti

  1. Un vero libro, la leggere attentamente immedesumandosi nei fatti, nei comportamenti, nelle vicissitudini tra un padre, sano,e il proprio figlio che vive un modo diverso dal suo e dalla normalità degli uomini. Il contenuto è profondo e merita attenta riflessione. Grace, aver scelto di leggere questo libro, interpretandone così bene i contenuti, è la dimostrazione del tuo interesse verso le situazioni della vita che, molto spesso, non si vogliono neanche conoscere.

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    1. Grazie per lo splendido pensiero e per aver compreso quanto io non riesca, nè voglia, guardare dall'altra parte!

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