L'isola dell'abbandono di Chiara Gamberale


È un romanzo sull’abbandono, sul dolore, straziante, che proviamo quando qualcuno che amiamo ci abbandona e ci lascia a noi stessi. L’abbandono, devastante, da parte di Stefano a Naxos diventerà dieci anni dopo occasione, per Arianna, di riflessione e rielaborazione.
Genitore single, Arianna sarà spinta a riflettere dalle parole di Lidia sulla sua vita. Su Stefano che ha amato intensamente, su Dì conosciuto subito dopo la fine della relazione con Stefano, su Damiano e sul figlio Emanuele.
Restare da soli è doloroso per chiunque tanto più per chi, come la protagonista Arianna, ha sempre temuto la solitudine e la vive con un’ansia asfissiante e sfibrante che la porta ad essere ossessionata dalla possibilità della perdita delle persone amate.
Arianna si innamora di una persona instabile, Stefano, uno di quelli che quando è in buona ti fa sentire come la cosa più preziosa del mondo e quando no sparisce. Ma tanto torna sempre. Torna sempre da Arianna in quello che è un rapporto caratterizzato da una dipendenza tossica quale quella che si instaura tra chi è terrorizzato dall’abbandono e che invece tende a fuggire.
Si, perché se Arianna avesse scelto una persona di quelle portate a restare allora il suo abbandono avrebbe scavato e fatto ancora più male. Come la bambina dagli occhi verde alieno con il suo amico Naso, che torna sempre. 
Arianna aveva amato profondamente Stefano (il compagno di giochi ideale, il suo bambolotto complicato e perfetto) nonostante i mille dubbi con i quali lui avesse sostituito le certezze di lei e ne attendeva il ritorno
Poi succede che la tragedia tanto paventata e temuta arriva con prepotenza distruggendo la vita di Arianna  facendola ripiombare con violenza nel baratro della perdita proprio quando stava iniziando ad accettare l’abbandono. 
E allora ecco che, sullo sfondo di una notte sull’isola di Naxos, si intrecciano  le storie di Dì, di Damiano che era lì ma non completamente e di Arianna, con quell’ansia di non essere all’altezza del ruolo di genitore, di non farcela.

“Naxos  è un’isola strana dove le storie cominciano, passano ma non si chiudono mai perché c’è sempre qualcuno che si inventa un finale diverso e così tutto ricomincia da capo, come un eterno presente”

Ma è davvero possibile? Lasciarsi fagocitare dal vortice di dolore e dalla presenza distruttiva di una persona dalla quale dovremmo mantenerci a km di distanza? sì. Lo è quando siamo legati a doppio filo a quella persona per poter fornire sostentamento alle nostre ansie e lasciare che prosperino fino a distruggerci. Come spiegare altrimenti la storia di stefano e Arianna? 
Con Papà Trauma che ci avviluppa e distrugge con i suoi dolori e Mamma Ossessione che ci stringe al seno con la sua comprensione e i suoi modi protettivi senza sapere che, proprio a causa della sua protezione, non riusciremo mai a liberarci dalle nostre paure. Dal nostro dolore.
Dunque che cosa significa amare? significa esserci.
Ho appena terminato di leggere l’isola dell’abbandono, è un libro profondo, un libro che mi ha toccata. Ha raggiunto un punto dentro di me e si è scavato un buco, uno di quelli che partono piccoli piccoli fin poi ad allargarsi e a trovare un posto nel tuo cuore dal quale non intendono allontanarsi.
Come quelli delle calze smagliate. Non potresti fermarli neanche se lo volessi.
Forse avrei voluto un lieto fine. O forse quel lieto fine c’è stato perché Arianna è finalmente riuscita a guardarsi dentro e a capire, grazie a Dì, che quando si diventa madre non bisogna rinunciare a tutte le cose che si è stati ma che tutte quelle cose devono entrare in gioco con i figli.
Tutte le persone che abbiamo amato, tutte le stupidaggini che abbiamo fatto, gli amici, i sogni, le speranze. Entra in gioco tutto.

“L’importante è che adesso – proprio adesso – lei sappia che ci sono labirinti dove, per uscire, dobbiamo mollare il filo che avevamo in mano, invece di tenerlo stretto”

Dobbiamo essere disposti a rinunciare al controllo per poterlo finalmente riacquisire. 

Come la vecchia storia del lasciar andare le cose per renderle finalmente nostre.

Commenti

  1. Grazie dei consigli per un libro da non perdere!

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    1. ciao Francesco, grazie a te per essere passato! Leggilo, sono certa che non te ne pentirai!

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