Libertà di Jonathan Franzen

Romanzo intenso e di fine introspezione psicologica in cui Franzen, con l’approfondimento consueto, racconta l’infrangersi del sogno americano.

L’immagine della villetta fuori città con due genitori, entrambi laureati, in gamba, bravo nel lavoro lui, casalinga per scelta lei. Patty, moglie perfetta di Walter, marito perfetto e genitori di Jessica e Joey, figli perfetti. Sono i Berglund.

Giovani laureati, vanno a vivere in quello che è un sobborgo povero in una casa vittoriana che ristrutturano a fatica. Walter, brillante e realizzato. Patty, l’immagine della donna esemplare. Quella della pubblicità per intenderci. Una che sa sempre che cosa dire e che cosa fare. Verso i figli ha quelle attenzioni che la madre non le ha mai riservato. Mai una parola cattiva o sprezzante viene pronunciata dalle sue labbra.

Ma ad un certo punto quell’aura di perfezione si incrina perché Joey, il figlio minore, si trasferisce a vivere dai vicini di casa. O forse, a voler vedere meglio, un’incrinatura al quadro di aulica perfezione c’è sempre stata. Quel quadro non è mai stato perfetto come del resto tutto quello che ci sforziamo di far apparire tirato a lucido, sempre e comunque.  Si sa che si è portati a dubitare delle labbra che sorridono sempre.

Patty non è mai stata del tutto appagata dalla sua vita.

 È un romanzo corale in cui i principali eventi vengono raccontati di volta in volta dal punto di vista dei vari personaggi. E così scopriamo che la bella Patty non è così felice come vorrebbe dare a credere. Non è così realizzata nel suo bel matrimonio con l’uomo migliore che abbia mai incontrato. Lo sa, lo sa da sempre.

 “il desiderio sessuale era una delle cose (la principale) alle quali aveva rinunciato in cambio di tutte le cose positive della loro vita insieme”

Patty non è mai stata la figlia che i genitori avrebbero voluto. E Walter, figlio di un padre che non lo ha mai amato del tutto, vive nell’ansia del confronto incessante con l’affascinante amico Richard Catz. è ossessionato dal fatto che chiunque si avvicini a lui lo faccia solo per poter avere un più facile accesso al tenebroso amico. È così. E Walter lo capirà a caro prezzo.

Pare che le incomprensioni vissute nelle rispettive famiglie d’origine da Walter e patty siano destinate a ripetersi anche nella loro nuova famiglia. Patty pende dalle labbra del figlio Joey e non riesce ad entrare in sintonia con Jessica che si vergogna di avere una madre così sui generis.

La verità è che se non combattiamo contro i nostri demoni, le situazioni irrisolte che ci hanno tormentato nell’infanzia e nell’adolescenza quelle situazioni ce le porteremo dietro come un bagaglio pesante che rischierà di schiacciarci con il suo peso spropositato.

Non è che le cose ad ignorarle si risolvano da sole.

È questo l’errore di Patty e forse anche di Walter, avessero avuto quel briciolo di coraggio in più per affrontare quelle situazioni che rischiano di ucciderli adesso.

 “Non sai che ho continuato ad amarti solo perché non potevo farne a meno? E’ che così ho sprecato tutta la mia vita?”

È un romanzo ricco di eventi e spunti di riflessione. Dai rischi del troppo amore di Patty per il figlio Joey all’incapacità di guardare in faccia le cose per quello che sono.

È un romanzo di grande bellezza perché ci costringe, irrimediabilmente, a guardarci dentro e a interrogarci su di noi. Su quello che siamo. Anche sulle parti più vergognose del nostro essere. E a capire che noi siamo un unicum, un pacchetto completo di cose, belle e brutte. E soprattutto a capire che i demoni vanno affrontati perché solo così avremo l’opportunità di sconfiggerli prima che ci annichiliscano.

Ho amato profondamente queste pagine ed ho letteralmente divorato questo meraviglioso romanzo perché trasmette un messaggio di speranza. Avremo sempre un’altra occasione fin quando avremo la forza di crederci purchè accettiamo di muoverci entro il nostro intricato labirinto interiore. Solo così potremo trovare la strada. La nostra.

 

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