Seduzione fatale di Paul Harper
Immaginate di incontrare una persona che riesca a leggervi l’anima. Che sappia di voi cose che avete osato confessare solo a voi stesse in quei momenti di impareggiabile sincerità riservati ai vostri pensieri più profondi e al vostro psicoterapeuta. Arriva un momento però in cui quella capacità di leggervi dentro spaventa, tanto è precisa. Fa paura. A nessuno è dato conoscere i desideri e le paure più recondite che agitano l’animo umano. A meno che quella persona non abbia utilizzato un canale privilegiato per “entrare nella testa” della sua vittima.
È il romanzo di Paul Harper. Una psicoterapeuta si rende conto che due delle sue pazienti che non hanno alcun punto di contatto tra loro, non si conoscono, frequentano luoghi e persone diverse, raccontano nel corso delle loro sedute di un misterioso uomo che conosce tutto di loro.
Di qui il dilemma della dottoressa: tradire il segreto professionale rivolgendosi ad un detective che la aiuti a risolvere il mistero oppure lasciar correre? La scelta, di per sé non semplice, si rende poi quasi obbligata nel momento in cui l’uomo alza il tiro.
È un bel thriller che mantiene alta la tensione in uno scenario inquietante e claustrofobico quale quello creato da chi ti si insinua nella testa conoscendo e anticipando le tue reazioni, emozioni, pulsioni.
“-Il punto è che è pericoloso conoscere troppo a fondo i pensieri di una donna.
È pericoloso- chiese lui- Pericoloso?
Lei aspettò di vedere dove sarebbe andato a parare.
-Non esagerare, non superarmi- gli disse con un leggero ma umiliante tremolio nella voce.- Non entrarmi troppo dentro. Lui capiva. Capiva che sceglieva con cura le parole, che non stava usando una metafora per un’altra e che non parlava di sesso”
Purtroppo si tratta di fatti non avulsi dalla realtà. Di persone che scelgono la propria vittima per colpirla, annichilirla e distruggerla ce ne sono non poche di questi tempi. Sfruttando le fragilità del prescelto, lo mettono al centro di un progressivo piano di aggressioni senza esclusioni di colpi fino ad annientarlo.
È per questo motivo che letture di questo tipo non fanno che bene se viste nell’ottica del sollevamento del velo che copre situazioni simili.
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