Le mie letture di luglio



1. L’ISOLA DELL’ABBANDONO di Chiara Gamberale edito da @feltrinelli. E’ un romanzo che, traendo spunto dal mito di Arianna, affronta il tema dell'abbandono, lacerante, che si prova quando chi amiamo ci lascia a noi stessi. Perché amiamo chi è emotivamente indisponibile? Perchè ne siamo irrimediabilmente attratti benché consapevoli che nulla di buono potrà derivare per noi? Chiara Gamberale ci accompagna lungo questo viaggio che, va detto, non è scevro dal dolore e dalla sofferenza.  E' un romanzo consigliato a chi è disposto a perdersi per riuscire, finalmente, a ritrovarsi.

2. SE TI ABBRACCIO NON AVER PAURA di Fulvio Ervas edito da @marcosymarcos. La diagnosi di autismo si abbatte sulla famiglia Antonello con la forza dirompente di uno tsunami. Ervas ci racconta la storia di un padre coraggioso che tenta di avvicinarsi all’universo chiuso del figlio e di un figlio che cerca di comprendere le logiche del mondo degli altri, dei non autistici, dei non diversi. Il mondo dei terrestri, lo definisce Andre. Romanzo da non perdere perché descrive come l'amore tra genitori e figli travalichi qualsiasi ostacolo.

3. LA PASSEGGIATA di Robert Walser edito da @adelphi. Piacevole racconto breve in cui il protagonista, immerso nella contemplazione della natura, si abbandona a profonde riflessioni sul senso della vita. Devo dire che in me non è scattata una grande empatia anche se il racconto merita una lettura.

4. AMORE E ROVINA di Paula McLain edito da @neripozza. L’amore, folle e fortissimo, di Martha Gellhorn, la donna che non accettò di accontentarsi dell’ombra del marito, ed Hemingway. Romanzo intenso e appassionante consigliato a chi ama le persone che sono disposte a qualunque sacrificio pur di non perdere di vista se stesse. Agli spiriti indomiti, come Marthy. 

5. LE ASSAGGIATRICI di Rosella Postorino edito da @feltrinelli. Ogni giorno, per tre volte al giorno, per due anni, Rosa, l'ultima assaggiatrice di Hitler, ha ingerito il cibo destinato al Fuhrer con il rischio che fosse avvelenato. Aveva fame, si diceva. Romanzo bello e profondo, consigliato a chi non teme di addentrarsi nei meandri delle contraddizioni umane e desidera conoscere una pagina inedita della storia mondiale.

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