La donna giusta di Sandor Marai.
Il romanzo, suddiviso in quattro parti, è costruito come un dialogo con un interlocutore che non interviene mai nel discorso. Diventa dunque un vero e proprio monologo. E noi siamo spettatori seduti in platea ipnotizzati dai personaggi. Ci parlano d’amore, dell’amore provato sulla carne nuda, di quello tradito, non sentito, deluso. Ci parlano della vita, della morte e di tutto il resto.
Non possiamo intervenire. Siamo meri spettatori con gli occhi incollati sul palcoscenico. Ora. Se Marai fosse semplicemente uno scrittore, lo scrittore di enorme talento che è, noi rimarremmo colpiti dalla sua prosa o dalla trama. Ma non si tratta solo di questo. Marai è un profondo conoscitore dell’animo umano di cui scandaglia, mettendone impietosamente a nudo, luci e ombre.
Se c’è una luce, deve per forza esserci un’ombra, no? E allora ecco che possiamo sentirci il terapeuta seduto sulla sua comoda poltrona che ascolta e osserva il paziente disteso sul lettino. Ne ascolta le riflessioni e cerca di comprendere. Ma siamo noi dei terapeuti fini al punto da seguire i pensieri di Marai?
Non lo so. Non sono in grado di rispondere se non dicendo che si tratta di un libro di straordinaria e ineffabile bellezza. Un’analisi approfondita e magnifica dell’animo umano.
“Ma allora perché mi hai sposata?
Ti ho sposata perché non credevo che tu mi amassi fino a questo punto.
È un peccato tanto grave amarti fino a questo punto? è peggio che un peccato.
È un errore”
E allora emerge con lancinante e dolorosa chiarezza la domanda di fondo sottesa a questo meraviglioso capolavoro. Chi è la donna giusta? Esiste per ognuno di noi la persona giusta?
Certo che no. Esiste la persona che desideriamo sia giusta per noi. Quella che scegliamo di avere al nostro fianco e con cui combattiamo perché stia con noi. Perché la perfezione non è di questo mondo.
È un’umanità perduta, sconfitta, annientata dal troppo amore, dall’ossessione, dalla paura della solitudine, dall’odio travestito da amore. Nessuno vince. Emerge solo un’umanità irrimediabilmente, immancabilmente devastata dall'apparire del vero. Ovvero che la persona giusta non esiste. Per nessuno.
Un romanzo feroce che non lascia via di scampo a nessuno dei protagonisti della storia. Nessuno è in salvo. Sono tutti esposti ai venti pungenti di una realtà che non accoglie ma irride.
È un bellissimo romanzo ma non adatto a tutti.
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